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Cosa ho perso del mio Paese: lo spettacolo nei woreda etiopi

Torniamo a casa con gli occhi pieni di entusiasmo, condivisione e bellezza.

La terza missione di SCT Centre per il progetto #MyRoots si è quasi conclusa.

Dopo tre settimane di formazione, creazione e prove, è nato Men Alegn Hageré (Cosa ho perso del mio Paese). Lo spettacolo narra la frustrazione che spinge i migranti etiopi a partire, il viaggio disumano che uomini e donne affrontano per raggiungere l’Arabia Saudita da illegali, la vita durissima al servizio dei padroni arabi, il ritorno a casa, per chi ce la fa, passando per la prigione saudita.

Racconta anche, però, di volti e profumi e tradizioni amate, che attendono a casa chi è partito: un pensiero doloroso e insieme confortante, che dà forza e tiene viva la speranza del migrante.
Qui, c’è spazio anche per parlare del caffé, la cui preparazione è un rito accompanato da una benedizione data da una donna definita “La regina del caffè”. La cerimonia del caffè è il simbolo della tradizione etiopica ed è un’occasione di convivialità e dimostrazione di ospitalità per stranieri o amici di vecchia data.

Donna che regge un chicco di caffé

foto chicco caffè 1

A turno, i tre gruppi di giovani coinvolti nel training sono stati protagonisti dello spettacolo durante l’evento di comunità che si è svolto nella loro woreda (villaggio). Tutti gli attori e, di volta in volta, dieci membri della comunità coinvolti nella preparazione dell’evento, sono stati al centro della parata di apertura e di alcune azioni teatrali legate al tema dello spettacolo.

Torniamo a casa con gli occhi pieni di entusiasmo, condivisione e bellezza.