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#Migrarti Che cos’è casa per te? – Teatro e seconde generazioni

Abbiamo chiesto ai partecipanti al laboratorio Il mondo in una stanza che cosa fosse “casa” per loro. Ecco alcuni stralci dei loro scritti.

In una città chiamata Asfi ci fermammo in un mercato a fare un giro e trovammo tra le bancarelle dei begli oggetti fatti a mano e tradizionali del posto. Dopo qualche giro vedemmo questi due portagioie di un bel rosso con una bella forma a cuore. Ce ne innamorammo e lo nascondemmo fino a quando siamo tornate a Casablanca. Questo per me è casa.

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Io e mia sorella – non so – quando siamo in salotto con le amiche di mia mamma e per costume si beve e si mangiano le arachidi con la paprika… Quel bicchiere scaldato al mattino mangiato con pane e marmellata, sempre lì per chi odia il latte e il caffè, che se non c’è mi sento persa perchè non so che fare…

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Niente telefoni, film o serie tv, solo noi sul divano che possiamo dirci tutto, ma a volte non ci diciamo niente o ci diciamo cose senza senso e andiamo lontano…

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Ah! Caro bicchiere, quante ne sai su di me. Non tutti sono in grado di riempirti con un buon atay mchafar, buono dolce con tkeshkusha. Anche d’estate in Marocco abbiamo tuoi simili nella mensola della cucina…

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Mi madre, davanti casa cor gatto in braccio e intorno tutte ‘e piante e na giornata de sole. Che ce sta de più bello?

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Il Tajine piccolo piccolo,  ci si mette dentro l’olio o il burro alla mattina per farci colazione… è da quando ero piccolino che lo mangiavo…

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Profumo di casa, menta, mattino, colazione, tradizione, famiglia riunita, origini, cultura, casa, tranquillità, profumo di “vecchio” (antico?), ospitalità, dolcetti, serenità. Tè, caldo, dolce.

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Quanti sono passati nella mia casa e sono stati la mia casa. Oggetto prezioso che dò quando sei parte di me. Chiavi che aprono un mondo, il mio esattamente…

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Caldo, freddo, molto tranquillo, ma che ne so? Che dormite che mi fa fare alle volte, ma altre meno: è strano forte.