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Sotto il segno del Cancro

Il Cantiere Teatrale - Sotto il Segno del Cancro è un progetto di Teatro Sociale e di Comunità e di Medical Humanities in oncologia, condotto dal 2006 al 2009 da Teatro Popolare Europeo e dal Master in Teatro Sociale e di Comunità | Unito con il sostegno della Rete Oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta e della Regione Piemonte. Il lavoro si sviluppa dapprima all’interno dell’ospedale oncologico San Giovanni Antica Sede di Torino e si estende poi in varie sedi ospedaliere e luoghi di cura della città di Torino.

Sotto il segno del Cancro

Ottobre 2006 – marzo 2009

Il Cantiere Teatrale – Sotto il Segno del Cancro è un progetto in Teatro Sociale e di Comunità e di Medical Humanities in oncologia, condotto dal 2006 al 2009 da Teatro Popolare Europeo e dal Master in Teatro Sociale e di Comunità | Unito con il sostegno della Rete Oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta e della Regione Piemonte. Il lavoro si sviluppa dapprima all’interno dell’ospedale oncologico San Giovanni Antica Sede di Torino e si estende poi in varie sedi ospedaliere e luoghi di cura della città di Torino.

Il progetto nasce dall’incontro tra Alessandra Rossi Ghiglione, direttrice del Master di TSC, e Rossana Becarelli, direttrice sanitaria dell’ospedale San Giovanni A.S.

Il progetto ha ricevuto l’Alto Patrocinio del Comune di Torino e della Regione Piemonte e dell’Ente Teatrale Italiano, ed è stato apprezzato, fra gli altri, da Umberto Veronesi.

Il progetto si è sviluppato in corso d’opera in accordo con la comunità dell’ospedale e i molti partner e ha dato vita a diverse singole azioni progettuali:

2006 – 2007: Narrare la Malattia

2007: Porte Soglie e Passaggi

2007 – 2008: 1000 candele per l’ospedale San Giovanni Antica Sede

2008 – 2009: Sotto il Segno del Cancro

2009: Progetto Hospice Sergio Sugliano

2009 – 2010: I Luoghi del Commiato

Nel corso del progetto sono stati prodotti:

  • un evento teatrale di comunità, Porte, Soglie e Passaggi, presentato nel contesto del Festival Torino Spiritualità
  • uno spettacolo, Passioni Cabaret Concerto, presentato al Teatro Gobetti – Teatro Stabile di Torino
  • un capodanno teatrale organizzato con gli abitanti dell’ospedale 1000 candele per l’ospedale San Giovanni Antica Sede
  • un film documentario dal titolo “Porte Soglie e Passaggi” con la regia di Enrico Carlesi
  • un book fotografico ad opera di Maurizio Agostinetto
  • 12 visite teatrali guidate all’interno dell’ospedale rivolte agli studenti delle scuole superiori della città di Torino
  • 4 laboratori per gli studenti del corso universitario di Interfacoltà per Educatori professionali
  • decine di interventi teatrali all’interno dell’ospedale: letture, installazioni scenografiche, aperitivi teatrali, eventi conviviali, eventi musicali

Per la descrizione specifica dei percorsi e delle azioni si veda il saggio di Alberto Pagliarino in allegato alla pagina sotto il link “Articoli”.

Domande e obiettivi del progetto. L’esperienza della cura e del morire oggi è quasi interamente delegata all’approccio medico sanitario. Gli ospedali sono isole nella città. Può il teatro entrarvi e farsi veicolo di partecipazione umana e sociale? La condizione di chi vive la malattia da paziente o da curante, contiene uno sguardo sulla vita che interessa ciascuno di noi? È possibile rifondare una drammaturgia complessiva del morire?

Condizione di partenza del lavoro è stata la volontà di mettere a disposizione dei curanti un percorso per far fronte alla condizione di burn-out cui spesso è sottoposto il personale medico e infermieristico in contesti di lavoro con un alto carico di responsabilità umana e professionale. Il progetto ha successivamente sviluppato ed allargato il proprio orizzonte di intervento, ponendosi l’obiettivo di dare vita a un’attività specifica per la promozione della salute rivolta a curanti, curati, parenti e all’intera comunità dell’ospedale e di aprire le porte dell’ospedale alla città e ai suoi abitanti.

Dal punto di vista artistico la sfida è stata quella di raccontare in modo chiaro e coinvolgente com’è la vita dal punto di vista di chi vive la malattia o la cura sia a chi appartiene all’ospedale sia ai comuni cittadini. In questa prospettiva il progetto ha: 1) coinvolto sia nel processo creativo sia nella messa in scena sia come pubblico non solo pazienti e curanti ma anche studenti delle scuole secondarie, studenti universitari, i negozianti del quartiere, numerose associazioni e istituzioni locali, singoli cittadini, gruppi informali e reti locali, diversi gruppi scout, reti di volontariato territoriali, l’Università; 2) realizzato format teatrali e comunicativi diversi: evento teatrale, spettacolo da palco, festa di comunità, film.

Enti promotori. Il Cantiere Teatrale San Giovanni Antica Sede è stato promosso e sostenuto da una nutrita rete di istituzioni, enti e associazioni che in modi differenti hanno contribuito alla realizzazione delle attività.

Il progetto si è dunque sviluppato in collaborazione con ARESS – Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari, ASO San Giovanni Battista, Fondazione Fabretti, Fondazione Faro, Officinartis, Progetto Salute Donna, Rete Mediterranea di Medical Humanities, Scuola di Umanizzazione della Medicina, Slow Food Condotta Torino Città, Slow Food Educazione al Gusto, Festival Il Sacro attraverso l’ordinario, Festival Torino Spiritualità, Teatro Stabile di Torino, Coes.

Con il sostegno di: ARESS, Regione Piemonte, Sistema Teatro Torino, CRUT (Centro Regionale Universitario per il Teatro), Circoscrizione 1 Torino Centro.

Destinatari. Sono destinatari primari del progetto medici, infermieri, volontari, pazienti e parenti dei pazienti delle diverse strutture sanitarie e hospice coinvolti nel progetto. Destinatari secondari sono: familiari, amici, la comunità dei cittadini coinvolta nelle numerose attività.

Metodologia e format. Le modalità di intervento e linguaggi fanno riferimento alla metodologia di Teatro Sociale e di Comunità. In particolare il lavoro utilizza il metodo della drammaturgia di comunità ideato da Alessandra Rossi Ghiglione e il narrative theatre. Base del lavoro sono le storie e le esperienze degli “abitanti” dell’ospedale (medici, infermieri, pazienti ed ex pazienti, familiari, operatori sanitari, cuochi, custodi, addetti alle pulizie, ecc.) e quelle di cittadini e studenti partecipanti alle attività. Tale materiale è stato raccolto attraverso setting di lavoro differenti: interviste uno a uno, laboratori di teatro sociale, visione di pezzi teatrali e raccolta dei commenti degli spettatori. Il materiale così raccolto è stato rielaborato e arricchito dalla sensibilità della regista e degli artisti con poesie, canti, fotografie, danze, musiche e da materiali tratti da un lavoro di ricerca storica e letteraria, dando vita a diverse restituzioni artistiche quali spettacoli, visite teatrali guidate, letture nei luoghi e negli spazi più significativi dell’ospedale, installazioni scenografiche interattive e altro ancora.

Esiti quantitativi. Complessivamente in 3 anni di attività il progetto ha coinvolto:

  • 2 ospedali
  • 1 hospice per malati terminali
  • 150 partecipanti attivi
  • circa 120 studenti del Corso Interfacoltà per educatori professionali e del Master in TSC dell’Università di Torino
  • 140 studenti delle scuole superiori della città di Torino
  • un totale di oltre 2.000 cittadini tra partecipanti e spettatori
  • circa 50 volontari afferenti ad associazioni ed enti territoriali

Esiti qualitativi. Il lavoro è stato il primo di una serie di progetti di Teatro Sociale e di Comunità promossi dal Master in TSC e oggi dal SCT Centre | Unito e ha dato vita a uno specifico settore di ricerca e intervento “Art and Healthcare”.

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PARTNER PRINCIPALI

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CONTATTI

Silvia Cerrone
cerrone@socialcommunitytheatre.com

TEAM

Ideazione
Alessandra Rossi Ghiglione

Direzione Artistica e Metodologica
Alessandra Rossi Ghiglione

Attori e Operatori di Teatro Sociale
Antonella Enrietto, Luciano Gallo, Alberto Pagliarino

Allestimenti
Maurizio Agostinetto

Musicisti
Mauro Battisti
Maurizio Redegoso

Altri professionisti
Simona Carapella, Annacarla Bosco, Irene Salza, Stella Sorcinelli, Fabrizio Stasia

ALTRO

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