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ALLA RICERCA DI UN ALTROVE – Testimonianza da Crotone #IONONVIAGGIOSOLO

Siamo comunque tutti migranti: lasciamo la nostra casa alla ricerca di un altrove.

In occasione della 104ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che si celebra oggi, domenica 14 gennaio 2018, gli operatori di Teatro Sociale e di Comunità™  Elisa BiavaMarco Cinnirella, impegnati a Crotone nel programma di intervento psico-sociale “Io Non viaggio solo” di SOS Villaggi dei Bambini in partnership con SCT Centre, ci restituiscono una testimonianza del loro lavoro con i minori stranieri non accompagnati (MSNA) nei Centri di Accoglienza Straordinaria.

La ricerca di una altrove – Testionianza di Marco ed Elisa

Arriviamo nel centro e i ragazzi ci accolgono sorridenti: “Da tanto tempo non ci vediamo!”
E pensare che è passata appena una settimana dall’ultimo incontro.
“Ho preparato qualcosa per voi” dice L. accompagnandoci verso una parete impreziosita dal suo tocco…

“The colors of the world, All join as one” … “Racism, Racism, Racism look at what you have done” … “Don’t cry mamma because everything gonna be Oright” … “There is no one like mum”  …
Così corre lo sguardo tra le parole e i tratti di matita. Improvvisamente, come un canto di speranza leggiamo una poesia che fa così:

Ooh Africa, Ooh mamma Africa Our mother land
Why are we Free but still in Chains
Why are we so peaceful but still fighting
Why are we independent but still depending
Why are we democratic but still being dictate
Why do we have all it takes to be the greatest but still lags behind
Why do we have so much food but still hungry
Why do we have so much lands but still need homes
Ooh one mother land Africa, we wish one day we will be free without being chain,
We wish we will be independent without depending
We wish we will be democratic without being dictate
We wish we will be the greatest and not lag behind
We wish we will have so much food without being hungry and
We wish one Land will be so useful to Us.
Africa our Mother Land, when will this suffering end!!!

C’è chi la chiama “fuga di cervelli”, chi invece “figli che se ne vanno”. C’è chi non parte se non ha qualche certezza, chi invece parte affidandosi solamente a tante speranze. C’è chi sale su di un aereo, chi prende il mare…siamo comunque tutti migranti: lasciamo la nostra casa alla ricerca di un altrove.