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Lettera aperta del neurobiologo Stefano Mancuso ai giovani di TERRACT

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Macari, 11 agosto 2019

Cari ragazzi,
sono molto felice di sapere, attraverso la dott.ssa Alessandra Rossi Ghiglione, che il libro La nazione delle piante è stato fonte di ispirazione per il vostro lavoro.
È per questo che l’ho scritto. Perché rendesse possibile, soprattutto ai più giovani, uno sguardo sul mondo da una prospettiva nuova ed inusuale: quella delle piante. Le piante sono le vere custodi della vita su questo pianeta ed una continua, inesauribile, fonte di
ispirazione per le nostre azioni. Umili, pazienti, robuste, magnifiche, equilibrate; in grado di vivere grazie alla luce del sole, resistenti come nessun animale lo sarà mai, democratiche e senza gerarchie, sono innumerevoli le caratteristiche che mi hanno fatto innamorare delle piante. Ma fra tutte, se dovessi suggerirvene solo una da imitare, subito, per il bene del nostro futuro sulla terra, non avrei alcun dubbio nell’indicarvi la loro capacità di creare comunità. Di saper vivere insieme, scegliendo la collaborazione come la strategia più efficiente per garantire la sopravvivenza della specie.
Viviamo in un mondo in cui i valori della competizione, del consumo, del profitto, della vittoria del migliore, del più forte che decide per tutti, rappresentano ormai una sorta di pensiero unico, senza contradditorio possibile. Non cedete a questi falsi e semplici miti.
La cooperazione, o come più poeticamente fu nominata da Kropotkin, il mutuo appoggio, fra gli individui e fra le specie rappresenta il motore della vita. Imitate in questo le piante e il nostro futuro sarà salvo.
Se soltanto qualcuno di voi, cari amici, avrà compreso questa semplice verità grazie al mio lavoro ne sarò felice.
Vi auguro buon lavoro e un futuro radioso

Affettuosamente,
Stefano Mancuso