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Come unire infermieristica e teatro? – La testimonianza di Daniela Berardinelli, infermiera

Che cosa hanno in comune il teatro e l’infermieristica?
Daniela Berardinelli, infermiera, sta seguendo la Scuola di Formazione in Teatro Sociale e di Comunità.
Questa è la sua testimonianza su un percorso didattico e formativo personale che l’ha portata ad una grande scoperta:  il teatro e l’infermieristica possono convivere!
Articolo pubblicato su www.news24.it

La mia passione per il teatro sociale e di comunità

Da sempre appassionata di teatro ingenuamente ignoravo che queste due universi potessero incontrarsi e lavorare insieme. Fortunatamente durante la mia formazione presso il corso di laurea magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche dell’Università degli Studi di Torino ho scoperto, con immensa soddisfazione, di sbagliarmi.

Ho conosciuto un bravissimo docente, medico di sanità pubblica, che ha brillantemente rotto i classici schemi didattici ai quali noi studenti eravamo abituati – direi quasi assuefatti – e ci ha proiettato in un’altra dimensione spazio-temporale facendoci svolgere un apparente semplice esercizio di camminata ad occhi chiusi all’interno dell’aula, sperimentando così emozioni e pensieri che nessuno al momento pensava di poter provare. Non tutti ovviamente sono stati pronti a compiere questo salto metaprofessionale, molti si sono poi tirati indietro, reputando fosse una perdita di tempo, credo non siano riusciti ad attribuire un senso a questo grande lavoro umano e culturale al quale ci stavamo semplicemente affacciando da molto lontano e in punta di piedi.

Questo nuovo tipo di fare esperienza e di apprendimento didattico, per me illuminante, si concluse con la spiegazione del docente di aver utilizzato i metodi di formazione previsti dal Teatro Sociale e di Comunità, con l’invito a riflettere su questa opportunità di ulteriore formazione e specializzazione. Allora il teatro e l’infermieristica possono convivere!

Da questa scoperta ha avuto inizio il mio percorso di formazione in teatro sociale e di comunità presso il Social Community Theatre Centre | Unito di Torino.

Che cos’è il teatro sociale?

Il teatro sociale è una forma del teatro contemporaneo che si occupa dell’espressione, della formazione e dell’interazione di persone, gruppi e comunità attraverso varie attività performative che possono includere i diversi generi teatrali, ma anche il gioco, la festa, il rito, il ballo, gli eventi e le manifestazioni culturali. La definizione di teatro sociale e di comunità viene utilizzata per la prima volta negli anni Duemila a Torino all’interno del lavoro di ricerca-azione svolto dal team dell’Università degli Studi di Torino, formato da Alessandro Pontremoli e Alessandra Rossi Ghiglione con il contributo di Alberto Pagliarino, e indica, nel vasto ambito del teatro sociale, un primo modello di lavoro teatrale specifico che coniuga il benessere della persona e lo sviluppo di comunità, la partecipazione culturale e il capitale sociale. Su questa scia nel 2004 viene attivato dall’Università degli Studi di Torino il primo master in Italia e in Europa di Teatro Sociale e di Comunità aperto a tutti i laureati con forte interesse a sviluppare le tematiche in oggetto, sino a fondare nel 2014 il Social Community Theatre Centre.

La metodologia del Teatro Sociale e di Comunità si fonda sull’efficacia del teatro e delle performing arts per lo sviluppo dell’uomo e delle sue relazioni in ogni condizione di vita personale, professionale e comunitaria; nasce e si sviluppa in contesti sociali e culturali e ha finalità artistiche, culturali, psicosociali volte alla promozione e produzione di benessere e salute. Si basa su un modello strutturato in diverse fasi, che si avvale di tecniche e di linguaggi teatrali integrati a linguaggi musicali e visivi, e si rivolge a gruppi di comunità di nature differenti, lavorando sempre sulla partecipazione attiva, la collaborazione e promuovendo il potenziale di trasformazione dei gruppi stessi.

Metaforicamente parlando, ritrovo lo stesso principio guida all’interno della nostra professione, dove cerchiamo di guidare il paziente verso una trasformazione che lo apporti a una possibile guarigione, ovvero che lo trasformi da soggetto malato a soggetto sano, tramite un’azione partecipata, nei limiti consentiti dalla natura biologica, psichica e dalle nostre capacità. Questo percorso ovviamente non può essere condotto in autonomia, ma l’utente deve sentirsi affiancato, compreso e supportato. Con guarigione, inoltre, non si intende necessariamente l’esclusiva cessazione dello stato di patologia, ma la promozione di una nuova forma di salute e di benessere come la stessa Organizzazione mondiale della sanità ci induce a fare. La ricerca del benessere in un contesto e condizione di malessere, trovare lo spiraglio di luce dove sembra regnare il buio. Nello specifico la scuola di formazione Unito, fornisce strumenti, utilizzando tecniche teatrali e psicosociali, per sviluppare competenze trasversali alla professione infermieristica quali: consapevolezza di sé, comunicazione interpersonale, problem solving e capacità di lavorare in équipe.

I progetti realizzati secondo questa metodologia trovano la loro forza fondamentale nella conduzione composta da équipe multidisciplinari e multiprofessionali, nelle quali sono presenti diverse competenze specifiche nell’ambito dell’arte performativa, della conduzione dei gruppi, dello sviluppo di comunità, del benessere psicosociale, del management e della valutazione. Ad oggi in Europa la metodologia del v è riconosciuta come best practice di cultura, welfare e salute. La varietà di contesti di intervento e di collaborazioni, sia a livello nazionale che internazionale, ha condotto alla nascita di una nuova definizione di teatro e salute, quale area innovativa e sperimentale di concepire l’azione teatrale.

Questo nuovo tipo di approccio e forma di sensibilizzazione ha portato negli anni ad affrontare diverse tematiche, quali il corpo e la corporeità, la relazione di cura basata sulla fiducia, l’interprofessionalità e la non discriminazione in ambito sanitario. Questo innovativo modo di pensare e agire il teatro all’interno della professione infermieristica può quindi essere concepito come luogo e mezzo dove sviluppare un’attività consapevole di pensiero critico e di cura, che include la cura e il prendersi cura delle persone, mirando allo sviluppo di un’alleanza terapeutica che porti benessere da ambedue le parti. Ritengo, infatti, che la promozione della salute funzioni solo se ricercata da tutte e due i fronti, sia da coloro che assistono, che da coloro che ricevono assistenza. È importante sottolineare però che il Teatro Sociale e di Comunità non può essere considerato una forma di terapia, sebbene ritenga obiettivo fondamentale la ricerca della salute e del benessere.

Credo fermamente in questo percorso di crescita in primis personale, e di conseguenza professionale, e auspico venga diffuso il più possibile divenendo pratica essenziale nella formazione dei professionisti infermieri e non solo (potrebbe essere esteso con successo a tutte le professioni sanitarie e mediche traendone grande beneficio per lo sviluppo del carattere professionale). Sperimentare su di sé il Teatro Sociale e di Comunità aiuta a svestirsi dal pregiudizio, a pensare in un’ottica priva di giudizio e preconcetti, consentendo quindi di togliere consapevolmente il proprio paio di occhiali e indossare delle nuove lenti per riguardare le persone e il mondo. Il messaggio che spero riecheggi nelle menti di coloro che leggono è che:

Il teatro fa bene, promuove salute e benessere, personali e collettivi

Non posso che esser grata a questo nuovo percorso di formazione che ha tirato fuori il mio contributo artistico, la mia natura creativa, (che nemmeno credevo esistesse), ha annaffiato e fatto germogliare ulteriormente la mia umanità, nutrito il mio spirito e coltivato la riflessione di me stessa tramite la spontaneità della narrazione.

Daniela Berardinelli, infermiera

Bibliografia